domenica 17 giugno 2012

DRIFTING AL TONNO ROSSO IN MEDIO ADRIATICO Parte II

A questo punto bisognera’ soltanto aspettare che una bella giornata di sole ci consenta di uscire in mare e portarci sulla postazione di pesca. Per individuare la zona migliore dovremo cercare delle “mangianze” o dei gabbiani in attività e tenendo gli occhi sempre ben aperti sul nostro ecoscandaglio scorgere magari qualche grossa marcatura. Prima di fermarsi per iniziare la pasturazione occorrera’ capire intanto dove la corrente ci portera’ e creare una strisciata andando a favore della stessa detta “brumeggio” con delle sardine tagliate in piccoli pezzetti, in modo da ridurre l’attesa e aumentare la possibilita’ che un tonno intercetti la nostra scia portandolo dritto verso le nostre esche. La pesca in drifting si svolge da fermi e dove non sia possibile l’ancoraggio, possiamo farci aiutare con un’ancora galleggiante. Iniziamo la pasturazione vera e propria gettando in mare ogni 4 metri circa una sardina tagliata in due o tre pezzi alternata ogni tanto da una intera e continueremo cosi’ incessantemente fino all’abboccata. A questo punto innescheremo l’amo con una o due sarde, l’innesco classico detto a “croce” prevede l’inserimento di una sarda rivolta con la pancia verso l’alto e una inserita appesa per gli occhi, se la corrente e’ troppo forte possiamo fermare l’esca con del filo elastico. Fileremo le canne a diverse profondita’ mettendo un piombo sufficientemente pesante alla fine della doppiatura e una volta data l’altezza desiderata, legheremo un normalissimo palloncino gonfiabile alla madre lenza in modo da poter sostenere la montatura e poterla allontanare quanto basta dalla barca, osservando la discesa delle sardine e cercando di far capitare la nostra esca nel mezzo della scia. Bisognera’ soltanto aspettare qualche minuto o qualche ora finchè non sentiremo il “canto “ del mulinello e a quel punto buon divertimento, il tira e molla con il tonno potra’ durare pochi minuti o tante ore, dipendera’ oltre che dall’esperienza dell’angler anche dal soggetto allamato, indipendentemente dalle dimensioni. Ci potra’ capitare un tonno di 30 kg. Che opporra’ piu’ resistenza di uno di 70 kg. Questa affascinante disciplina capace di mettere alla prova anche i pescatori piu’ esperti, si sta’ diffondendo in Italia sempre di piu’ e oggi nel medio Adriatico e’ ancora la piu’ praticata. Io personalmente anche se sono giovane la pratico da diversi anni e mi permetto di esprimere un parere personale; misurarsi con una preda con peso a volte pari o superiore alla propria e’ un’esperienza unica e va sfruttata ad armi pari con la preda, utilizzando adeguate attrezzature e mantenendo un comportamento sportivo sempre. Un caro saluto Emidio Pascucci.

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